sabato 26 aprile 2014

Mamma, yashal e I Giganti


La mia mamma ci ha lasciati.
26 aprile 2014, h 23.30.

Piango tutte le lacrime che fino a pochi giorni fa restavano invisibili, nel cuore, ma che non si esprimevano... Ci saranno angeli che le porteranno via, direbbe qualcuno.

Già; perché oltre a piangere a scatti, intermittente come il lumicino di una ambulanza, c'è una altra cosa che riesco a fare. Ascolto "Yashal" e "Una poesia anche per te" di Elisa. Non riesco a farne a meno.

Yashal, una parola Navajo che, se ho ben capito, dovrebbe significare più o meno "viva la vita"...

Perché la mia mamma, banalità delle banalità, ma non per questo meno vero, amava la vita, la amava disperatamente e l'ha amata fino a quando le è stato concesso. Lei aveva tanti progetti e tante cose da fare. Lei sì. Lei voleva tanto accompagnarmi a un concerto dei Rolling Stones; credevamo che quella del Circo Massimo sarebbe stata una splendida occasione per goderceli insieme. Io avrei voluto portarmela dietro ad ascoltare dal vivo Elisa; ma era già troppo, troppo debole...

C'è una poesia che scrissi al termine della scorsa estate; quando le venne diagnosticato il tumore. Si chiama "I giganti". Ne trascrivo la prima stesura... :

Qui attorno già lo spazio si è ristretto
non stanno i libri più sul tavolino 
e lavorare stanca e si fa duro. 
Di là si mostrano una buona volta i clivi
e quell'arsura che ci ha intossicati 
svanisce e porta via l'indefinito: 
noi ci scopriamo più tristi e più soli. 
Come giganti stiamo per un mondo 
sottodimensionato, preparati 
a sopportarne il grave sulle spalle 
Ché dove siamo non si torna indietro. 
Questo alla lunga è il peso dei ricordi: 
un trauma che si forma mentre vivi.



Una poesia anche per te. Questa è la mia poesia per mia madre.
Questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve.

Questa invece è Yashal. Di seguito il testo.




I've tried and I've tried to forget about you 
Just little lies for myself 
And you.. you were innocent and true as can be, 
And now you are not here with me 

I've tried and I've tried to forget about you 
Just little lies for myself 
You were innocent and true as can be, 
And now you are not here with me 

I can't go on and keep on keep on 
Crying inside and blame destiny... 
I can't go on and keep on keep on 
Crying inside and blame destiny... 
I need to know that you'll come back to me... back to me.. 
And you'll come back to me 
In my arms 

Your name is Yashal 
Strong like the mountain, Yashal 
You're soft like snow, Yashal… 
Your're strong like the mountain, Yashal 
You're soft like snow, Yashal… 

Yashal… 
Yashal… 
Yashal… 

I can't go on and keep on keep on 
Crying inside and blame destiny... 
I can't go on and keep on keep on 
Crying inside and blame destiny... 
But I need to know 
That you'll come back to me... 
In my arms 
Oh, you'll come back to me (back to me) 

You're name is Yashal 
Strong like the mountain, Yashal 
You're soft like snow, Yashal… 
Strong like the mountain, Yashal 
You're soft like snow, Yashal… 

Yashal… 
Yashal… 
Yashal…

sabato 19 aprile 2014

Niente di nuovo sul fronte orientale - da Hitler a Putin


1933: Adolf Hitler fa votare al Reichstag il decreto dei Pieni poteri. L'esperienza democratica nella repubblica di Weimar, in Germania, si conclude ufficialmente con questa data.

Nello stesso anno, in Austria, il primo ministro Dollfus passa alla prassi di "governo per decreto": con questa mossa mette sì fine al parlamentarismo; ma, pure, limita le pretese degli austriaci nazisti.

Il 25 luglio del 1934 Dollfus viene assassinato.

Nel marzo del 1938, e per esattezza il giorno 12, avviene l'Anschluss, l'annessione dell'Austria alla Germania. Le popolazioni tedesche convergono in un unico stato, nonostante l'articolo 80 del Trattato di Versailles (1919) vietasse esplicitamente una tale inclusione.

Per il 10 aprile viene indetto un plebiscito atto a ratificare l'avvenuta annessione. L'8% circa degli aventi diritto al voto viene escluso dal plebiscito per motivi politici o di razza.
La consultazione si svolge in un clima incredibilmente teso: è completamente assente qualsiasi forma di campagna elettorale avversa all'annessione. Ci sono casi di cittadini che, per paura, votano pubblicamente per il "sì", rinunciando al segreto dell'urna pur di evitare ritorsioni.

Pochi mesi dopo, Adolf Hitler comincia la sua campagna propagandistica contro la Cecoslovacchia. Il fine, certo non sottinteso, è la appropriazione dei Sudeti: una regione ricca di risorse ma etnograficamente eterogenea; comunque perlopiù di lingua tedesca.

In seguito alle manovre della Wehrmacht seguenti l'Anschluss e alle pretese inaccettabili dei rappresentanti politici nei Sudeti, il governo Cecoslovacco decreta la mobilitazione generale. La situazione rischia di precipitare.

Perciò, il 30 settembre del 1938, si consuma nel giro di una notte la Conferenza di Monaco tra Italia, Germania, Francia e Regno Unito. Con questo evento le potenze europee consentono l'annessione dei Sudeti al Reich tedesco e sacrificano la Cecoslovacchia nel nome della pace in Europa.

Celebre resterà la dichiarazione di Winston Churchill al termine della Conferenza:

Potevamo scegliere tra il disonore e la guerra. 
Abbiamo scelto il disonore; avremo la guerra. 

Da notare che già dopo l'annessione della Saar, nel 1935, Adolf Hitler aveva dichiarato di non avere altre richieste territoriali da avanzare.


Ora, ATTENZIONE:

Antefatto

Impossibilitato dalla Costituzione a ricoprire la carica di Presidente della Federazione Russa per un terzo mandato, Vladimir Putin favorisce l'elezione del suo "delfino" Dmitrji Medvedev che, nel giorno del suo insediamento (7 maggio 2008) nomina Putin suo Primo Ministro.

Il 27 maggio del 2008 la Repubblica Bielorussa, nella persona del presidente Lucascenko, nomina Putin Primo Ministro dell'Unione Russia - Bielorussia.

Parallelo (ciò che ci interessa) 

Modificata la Costituzione, il 4 marzo del 2012 Putin viene eletto per la terza volta Presidente della federazione Russa.

Viktor Juscenko, da banchiere, crea la "grivnia" (la valuta nazionale ucraina) e abbassa l'iperinflazione dal 10'000% a poco meno del 10%, riuscendo nel contempo a difendere la sua valuta dalla crisi finanziaria russa del 1998. L'Ucraina, così, diventa davvero un paese indipendente, anche economicamente. Nel 1999 Juscenko viene nominato, a sorpresa, Primo Ministro.

Nel 2004 Juscenko accusa un avvelenamento da diossina che finisce per sfigurarlo. Le circostanze che portano all'avvelenamento restano misteriose.

Yulia Timoscenko, prima alleata di Juscenko e successivamente a sua volta Primo Ministro, viene coinvolta in un incidente stradale etichettato subito come circostanza dal sapore politico (2002).
Coinvolta in un processo di malversazione di fondi pubblici a causa di un accordo con la compagnia russa Gazprom, viene condannata a 7 anni di carcere (2011).

Nel 2014, in seguito agli episodi di rivoluzione in Ucraina, il filorusso Presidente Janukovich ripara in Russia e Yulia Timoscenko viene liberata.

La Crimea viene annessa alla Federazione Russa. Con 20'000 soldati russi presenti sul territorio più altri 40'000 in attesa al fronte si svolge un referendum circa l'avvenuta annessione. Non abbiamo dati attendibili circa l'affluenza della componente tatara (storicamente anti-russa) alla consultazione.

La regione di Donetsk si autoproclama repubblica indipendente e dichiara, immediatamente dopo, di volere essere annessa alla Federazione Russa. Ufficialmente tutto si svolge per volontà popolare e non sono presenti sul territorio forze armate russe.

Aprile 2014: il governo di Kiev dichiara di avere arrestato 23 soldati russi in territorio ucraino.


80 anni fa come oggi: c'è un precedente cui fare riferimento, ed è il precedente più pericoloso della storia. In entrambi i casi le regioni interessate sono state in un primo momento occupate militarmente (in maniera più o meno ufficiale). Così come, in maniera più o meno ufficiale, sono state operate precise e mirate esclusioni dal diritto di voto. In entrambi i casi si è realizzato, o si è provata a realizzare, la messa al bando/eliminazione fisica dei leader locali "dissidenti".

L'Ucraina, come la Cecoslovacchia nel secolo scorso, potrebbe essere "sacrificata" nel nome della pace?