sabato 27 febbraio 2010

Verso Mario Luzi 2010

Ciao gente!
Mentre dall'esterno continuano ad arrivare segnali preoccupanti (le ennesime assurde vittorie a San Remo e il recente scandalo telecom) qui non solo si continua a lavorare alla conquista del mondo, ma si partecipa, anche quest'anno, al premio Mario Luzi, concorrendo con i canonici tre testi in poesia.
La scelta sui tre campioni è ormai quasi compiuta: i primi due convocati sono sono proprio i miei ultimissimi lavori (della serie "in coda... ma non per importanza"); si chiamano "Maggese" e "La Pagliaccina", la quale è stata, tra l'altro, uno di quei rarissimi casi di amore a "prima scritta", senza cioè che abbia cambiato una parola dalla versione che, per prima, mi è uscita dal cuore.
Per quanto riguarda invece il terzo pezzo è in corso un ballottaggio tra "17.X.2009", "Sparami" e "Aria", leggermente favorita sulle concorrenti, anche se si dovrà vedere come si comporterà di fronte ai lettori.
Per tutti voi, piuttosto, che con tanta e insana pazienza continuate a leggermi e "compatirmi", voglio raccontare brevemente la storia di questi due "quasi certi candidati al concorso", nonchè mie fatiche "decenti, finalmente"(!).

"Maggese" è una parola che ho scoperto ascoltando Cesare Cremonini: sta a indicare il campo che viene lasciato riposare qualche mese, per essere pronto a ridare poi nuovi frutti. Fosse solo, quindi, per la scoperta di questo termine, notevolmente intriso di per sè di poesia, all'autore di 50 special vanno la mia riconoscenza e la mia stima.
In "Maggese" ho tentato, forse miseramente, di dare vita a una speranza, di autoilludermi, di tirare fuori da una parola tutta la magia possibile e, sopratutto, di adattare a quella parola una situazione reale non propriamente felice.
Scrivere "Maggese" è stato un po' come cercare, da un enorme mazzo, l'unica chiave di quella porticina che non apri mai: difficile trovare quella giusta al primo colpo; vai a sapere, magari hai proprio sbagliato mazzo...
Beh, questo è uno di quei casi i cui, non al primo tentativo, ma già al secondo o al terzo, forse hai già in mano la chiave giusta...
"La Pagliaccina", da parte sua, è un testo che, come dicevo prima, mi è proprio uscito dal cuore. Ed è stato amore a prima vista. "Pagliaccina" è un neologismo: sta per pagliaccio-femmina-piccina (c'è chi mi ha chiesto, a occhi sgranati, cosa significhi, non credete..!).
E' un po' una lettera d'amore che parte rassegnata e finisce in netto miglioramento: anche qui ho voluto condire il tutto con una luce di speranza ben più forte del normale... ed è giusto che sia così, per la più bella lettera d'amore che abbia scritto finora.
A essere sinceri, però, "La Pagliaccina" è qualcosa di più di una lettera: è sopratutto il proseguimento di un tentativo: quello di descrivere una ragazza speciale a un bambino di 7 anni e, per me ancora più importante, è ciò che un ignorante direbbe alla fata di cui si è innamorato...

sabato 20 febbraio 2010

Io & BRUCE: Valentine's Day

Bruce ha il potere di estraniarmi

Ecco. Anche oggi è finita. E' finita ufficialmente verso le 17:15, quando ho cliccato su una canzone del Boss e mi sono messo a cercare le parole di Valentine's Day.
La giornata si è ufficialmente conclusa in quel momento. E' impressionante il potere che Bruce Springsteen esercita sulla mia psiche. Quando ascolto la sua musica mi estraneo improvvisamente dal resto del mondo: l'altro giorno, in metro, ascoltando la sua versione di We shall overcome, ho perso la mia fermata; sono sceso due stazioni oltre e non mi sono accorto di nulla.

San Fetentino

Oggi è San Valentino. Sono scoglionatissimo. E' il terzo di fila che passo rosicando, pensando a quanto sono stupido.
Non che dia importanza a questa festa; anzi, non la vedo per altro se non uno stupido prodotto commerciale finalizzato a far quadrare i conti a due fabbriche di cioccolatini a forma di cuore e a un paio di produttori cinematografici dalla dubbia validità in cerca di soldi facili; ma con questo suo continuo proporsi di rose rosse e simili non fa che ricordarmi, ogni fottuto anno, che resto solo.
Per carità, la solitudine ha i suoi lati (più che) positivi, ma... Forse c'è qualcosa in me che non và. Forse, per dirla alla Scifoni, il Grande Capo mi ha mandato sulla terra senza un disegno ben preciso; forse sono in possesso di un rarissimo ormone che trasforma la merda in cocaina e CIA, KGB SIMSI ed MI6 sono sulle mie tracce, appostati per farmi impazzire...

Una stupida illusione

Qualche ora fa l'ho vista con una sua amica. Questa mi ha fatto un segno chiedendomi di avvicinarmi, e la indicava.
Lei mi è sembrata triste, o quantomeno seria. Mio Dio, è veramente speciale...!
Per un attimo ho pensato (forse solo sperato) che fosse così mogia per causa mia. Per un istante il sole mi ha illuminato la giornata. Poi sono tornato sulla terra. Mi ha chiesto "Non è che hai una sigaretta?"

Il vecchio stronzo c'ha preso ancora

Meno male che c'è Bruce. E' nei giorni come questo che il suo essere al mondo è qualcosa in più di un senso per la vita. non è mai banale. Oggi non potevo che ascoltare Valentine's Day. Voleo proprio sapere cosa ne pensasse il vecchio stronzo in proposito. Adesso sarà almeno la nona volta in tre ore che la sento. Non ho sbagliato.
Un mio amico mi è diventato padre la notte scorsa, e mentre parlava nella sua voce potevo sentire la luce... Dicono che viaggi più veloce chi viaggia da solo, ma stanotte mi manca la mia ragazza, stanotte mi manca casa mia.... E' il suono delle foglie portate dal vento lungo la strada che mi ha portato qui fuori stanotte su questa vecchia spettrale autostrada, è il grido del fiume attraversato dalla luce della luna: non è di questo che ho paura, piccola; ciò che mi spaventa è perdere te... Non era il freddo fondo di un fiume che mi è passato addosso, non era l'amarezza di un sogno che non si è avverato, non era il vento nei prati grigi che mi passava tra le braccia; no, no piccola: eri tu...

Il Boss colpisce sempre dove non ti aspetti... un po' come certi film di Muccino. Ma anche tutte le altre sue canzoni mi emozionano incredibilmente: i testi arrivano ai sentimenti senza che si conosca l'inglese, la musica è una pugnalata tra ragione e cuore...

Conclusione - per così dire -

Anche questa è andata. 15 febbraio, ore 13:35, Roma, Bar Marylin. Sono qui, come un po' tuti i giorni, a gustarmi il caffè dopo scuola. La aspetto. Continuo sempre ad aspettarla. Come, d'altronde, le ho promesso, anche se ormai i confini tra attesa e rassegnazione si fanno sempre meno nitidi. La aspetto come aspetto lo scudetto della Roma per quest'anno. probabilmente non arriverà, perchè l'Inter è troppo più forte e noi lottiamo tra continui acciacchi; però i punti di distanza sono solo 7 e si profilano ancora tre mesi di campionato all'orizzonte... perchè non crederci? Quando ci penso tutti mi prendono per matto... ma lasciatemi sognare!
Ecco, con lei è più o meno la stessa cosa. Della serie "Non succede... ma se succede!"
La musica finisce, il brano cambia. Bruce sta pacatamente urlando "I'll work for your love"...